La qual meraviglia poi crebbe anche più nella lettura che feci dell’opera intiera, ove trovai bellamente spiegati ed illustrati gli ingegnosi meccanismi, varii da tribù a tribù, anzi da genere a genere, i quali la Natura ha saputo ideare per rendere assicurata la fecondazione nella vasta famiglia delle orchidee. A tal punto svanirono le mie esitazioni, e decisi senz’altro di scrivere il presente opuscolo. Il quale, ove le deboli forze dell’autore non ne distruggano l’efficacia, potrà riuscire interessantissimo per i seguenti motivi:
1°. Perché porge notizia di un fenomeno curiosissimo non ancora, a quanto mi costa, osservato o descritto;
2°. Perché, partendo dal fenomeno stesso e da quei riferiti da Carlo Darwin quanto alla fecondazione delle orchidee, non che da altre singolari osservazioni che l’autore ebbe occasione di fare nello spazio di parecchi anni, propugna la dottrina delle cause finali; propone la emendazione della teoria di Carlo Darwin sulla origine delle specie; impugna il principio dello stesso Darwin sulla necessità della fecondazione reciproca; tenta infine illustrare alcuni punti controversi di morfologia vegetale.
L’opuscolo sarà diviso per quattro capi. Nel primo saranno riferite tutte le osservazioni speciali o comparate, che feci a proposito della fecondazione nei generi Physianthus, Stephanotis ecc. Nel secondo capo sarà fatta enumerazione e critica delle opinioni emesse da diversi autori sulla fecondazione nelle asclepiadee, e sulla omologia degli organi fiorali nelle medesime.
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