Il retinacolo in questa pianta è lunghissimo. La estrazione dei retinacoli e la messa a posto dei pollinari succede per via della proboscide di alcune mosche di piccola dimensione. Talune, quando non sono abbastanza forti da compiere la operazione di estrazione, vi perdono la vita. Così avendo trovato alcune moschicine estinte sopra detti fiori, presele per le ali ed estrattele a viva forza, vidi che nello stesso tempo io aveva estratto un retinacolo co’ suoi due pollinari tenacemente appiccicato alla loro proboscide. Malgrado la microscopica esiguità del condotto e delle altre parti fiorali, pure mi riuscì in questa pianta l’artificiale estrazione ed immissione dei pollinari mediante tenuissime fibre di lino e di canapa.
Vano per contro mi tornò ogni tentativo di eseguire artificialmente dette operazioni nella Stapelia hirsuta e nella St. grandiflora. E nondimeno la Natura, che di gran lunga sorpassa l’abilità limitata dell’arte umana, sa compiere nelle stapelie con facilità somma la trasposizione dei pollinari mediante la proboscide o meglio mediante i peli della proboscide della Musca vomitoria e della Sarcophaga carnaria, le quali ingannate dall’odore cadaveroso emanato da tali piante accorrono da ogni parte, e ne riempiono i fiori di uova o di prole viva che non tarda ad agonizzare e perire. Per dimostrare con quanta facilità succeda per opera dei due precitati insetti l’una e l’altra operazione, basti il seguente fatto. Nell’Orto dei Semplici, durante il 1866, anno non so perché tornato sfavorevolissimo alla fioritura delle Stapelie, tra molte di differenti specie una sola fu la stapelia che venne a fiorire.
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