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      Nei generi invece Stephanotis, Pergularia, Ceropegia, ecc., la trasposizione succede per la proboscide di lepidotteri. Condizioni di questa predestinazione sono: 1° colonna ginostemiale breve inclusa nel fondo di un tubo corollino assai lungo e angustato; 2° colore spesso bianchissimo e fiori spesso fragrantissimi, circostanze che allettano moltissimo e richiamano i lepidotteri, massime di nottetempo. Nei generi invece Vincetoxicum, Stapelia ecc., la trasposizione si opera per la proboscide dei ditteri, al quale fine, oltre acconce disposizioni organografiche, concorre l’odore ingrato, spesso cadaveroso da essi esalato, quanto gratissimo ai ditteri, tanto aborrito dagli imenotteri e dai lepidotteri. Infine abbiamo il genere Arauya ove la fecondazione eseguesi coll’intermezzo della tromba di grossi imenotteri.
      In molti ma non in tutti i generi esiste sotto il condotto una cavità apposita per ricettare i pollinari e mantenerli in una posizione ferma onde possano intrudere a viva forza i tubi pollinici nel tessuto stimmatico. Esiste nei generi Asclepias, Gomphocarpus, Stephanotis, Vincetoxicum, Arauya; non esiste nei generi Hoya, Centrostemma, Stapelia, Ceropegia. Quando non esiste il suo vacuo è così conformato da mirabilmente adattarsi a un pollinario, come farebbe la forma matrice all’oggetto che vi si fonde. Quando essa non esiste, si trova una speciale mirabilissima conformazione nella struttura del pollinario, esso cioè si trova unilateralmente marginato da una sottilissima costa, in forma di lama di coltello la quale è appunto la parte che si insinua nello stretto del condotto, vi si impianta e vi tien fermo il pollinario.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





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