Tutti questi fatti scrupolosamente accertati mettono fuori di dubbio non solo la necessità, ma benanco la constatata realtà dell’intervento degli insetti per la fecondazione dell’Ophrys araneifera.
Sopra una specie di Cypripedium feci alcune osservazioni che possono essere addotte a rettificazione di quanto dice Darwin a proposito della fecondazione in tal fiori. Secondo Darwin gli insetti pronubi, dotati di proboscide assai lunga, la insinuerebbero in uno dei due fori che si aprono da una parte e dall’altra alla base della grande antera abortiva. Così la proboscide si impasterebbe di polline (che nel Cypripedium è ridotto in una poltiglia viscosa) e nel processo di fecondazione presso le Asclepiadee e le Orchidee, non possono essere abbastanza ammirate. I due pollinari dello Anacamptis pyramidalis che mediante un retinacolo piegato a sella s’impiantano nella proboscide delle farfalle ripetono a meraviglia nella forma e nelle funzioni i pollinari per esempio della Stephanotis. I pollinari degli Orchis, delle Platantera e delle Gymnadenia per il piede glutinifero mercé il quale s’impiantano sugli insetti, e per il modo con cui abbandonano sulla superficie stimmatica porzione del loro polline, riproducono perfettamente il comportarsi dei pollinari delle periplocee. Infine i Cypripedium, col modo di applicazione sullo stimma del polline ridotto in poltiglia viscosa, sono affatto comparabili alle apocinee, senonché in queste ultime l’impastamento del polline colla viscina avviene per opera degli insetti, mentre nei Cypripedium avviene naturalmente.
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