Posandosi un insetto per libare il miele, la carena divarica, lo stantuffo agisce e il polline compresso esce fuori (a somiglianza della pasta da vermicellaio) dal foro terminale della carena sotto forma di piccoli vermicelli che si attaccano all’addome dell’insetto. Uscito il polline esce poi lo stimma e fiorendo, com’è verisimile, assai più tardi delle antere, i fiori vecchi del Lotus vengono così ad essere fecondati dal polline dei fiori giovani.
Al terzo tipo appartiene lo stupendo meccanismo del Phaseolus Caracalla. La carena forma come una guaina o una manica lunghissima, tubulosa, ermeticamente chiusa, eccetto che all’apice. Questa manica è foggiata ad elica con ben cinque spire sinistrorse e avviluppa nel suo interno, pure contorti ad elica e lunghissimi, il tubo degli stami diadelfici e lo stilo. Quando il fiore è aperto, il vessillo bizzarramente contorto si è gettato a sinistra, e tutte le altre parti a destra. Se si prova a far divaricare dal vessillo le altre parti del fiore, vedesi, sotto la pressione divaricante, escir fuori dalla bocca della guaina con un movimento elicoide lo stimma e la cima dello stilo tutta irta di peli come una spazzola cilindrica. Continuando la pressione, lo stilo prosegue ad escire sempre più fuori sino a tanto che si denuda per quasi un giro di spira. Cessando la pressione, le parti divaricate si riaccostano elasticamente, lo stilo rientra di nuovo nella sua manica o guaina, con moto elicoide retrogrado, pronto ad uscire di bel nuovo ed a rientrare quante volte si ripeta la pressione divaricante.
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Lotus Phaseolus Caracalla
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