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      Quantunque io non abbia fatto in proposito nessuna osservazione microscopica, pure non esiterei a qualificare erronea l’asserzione suddetta, in primo luogo perché i fiori di Balsamina, giusto una sagace intuizione del complesso dei loro organi, mostrano di essere un perfetto apparato dicogamico; e in secondo luogo, perché qualche tempo dopo la fioritura delle antere, tutta la massa androceale si disarticola e cade, restando a nudo i tre stimmi. Questa disarticolazione non avverrebbe se la medesima massa fosse collegata con l’ovario da una infinità di tubuli pollinici. Lo sperone nettarifero è nella parte inferiore del fiore. Questa contingenza, nonché la posizione della fauce del fiore, e quella della sovrastante massa ginandroceale ci presentano all’occhio un quid simile all’apparecchio di fecondazione nelle Orchidee. Ha poi la balsamina una specie di vessillo, risultante per mio avviso da saldatura di due petali col sottostante sepalo. Il fiore è avidamente visitato da molte specie di Bombus, Apis ecc., ai quali si vede biancheggiare il dorso dalla copiosa quantità di polline ivi raccolto dai fiori giovani. Quando l’insetto visita un fiore vecchio, ove cioè la massa androceale siasi disarticolata e caduta, confrica inevitabilmente il dorso cogli stimmi denudati e vi abbandona una porzione di polline. Come si scorge una siffatta disposizione conduce alla dicogamia in modo assoluto e necessario.
      L. Passiflora caerulea. Il miele è conservato in un recipiente che lo difende dall’acqua, dalla polvere e dagli insetti non predestinati nel modo il più curioso.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





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