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      Tale recipiente è un vero piatto coperto da diversi margini rientranti e da una fitta graticola di raggi. Sopra il piano di questo piatto e sopra il piano ambulatorio della graticola si eleva parallelo ad una certa altezza il piano delle antere, girevoli, in bilico e con la faccia prospiciente in basso; gli insetti predestinati sono grossi imenotteri. Io notai la Xylocopa violacea e un Bombus femmina. Bello è il vederla posarsi sulla graticola e girando tutto attorno alla colonna ginostemiale ficcare la proboscide attraverso i raggi della graticola e impolverarsi tutto il dorso di polline. Gli stimmi nel primo tempo sono eretti; poi di mano in mano si abbassano, e giungono a livello delle antere quando queste sono sfiorite. Allora la Xylocopa sopravvolando carica di polline tolto a fiori giovani, non manca di impolverare gli stimmi abbassati dei fiori vecchi. L’ape, comecché piccola di statura, girando non arriva a toccare il piano delle antere: essa non è dunque l’insetto predestinato: infatti un fior di Passiflora è per essa la pena di Tantalo: non ha la proboscide abbastanza forte o lunga per vincere l’ostacolo dei margini rientranti del piatto, e non può suggere che scarsissima porzione di miele. Gli è perciò che le api dopo varii e infelici tentativi veggonsi abbandonare a malincuore questi vistosi fiori ove speravano un ricco bottino. Sprengel avea benissimo interpretata la struttura fiorale di questa pianta, ma non gli riuscì di sorprendervi insetti, e di vedere come vi si comportino.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





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