Linaria vulgaris. Si riscontrano nell’apparecchio due importanti variazioni. Il labbro inferiore della corolla organizza e produce alla base un più o men lungo sperone; verso l’apice si rigonfia e forma una specie di mascella mobile dall’alto in basso, elasticamente adpressa verso il labbro superiore. La cavità corollina resta così ermeticamente chiusa e sottratti egregiamente gli stimmi, le antere, il nettare all’azione nociva del vento, della pioggia, della polvere e degli insetti non predestinati. Ma le api ed i bombi, specialmente il vivacissimo bombo italico (Bremus panzer), spalancano con molta destrezza la bocca di questi fiori e si capovolgono per metà del loro corpo entro la cavità dei fiori medesimi. Nelle specie di Antirrhinum, genere che male a mio avviso venne disgiunto dalla Linaria, si riscontra l’apparecchio identico.
Martynia, Bignonia, Mimulus. In queste piante lo stimma è composto di due lamine divaricate che si chiudono alla menoma irritazione. Ciò è mirabilmente connesso colla dicogamia. Infatti entrando in uno di questi fiori un insetto col dorso pieno di polline tolto ai fiori precedentemente visitati, lo confrica colla pagina interna di dette lamine: esse riempionsi di polline altrui, e chiudendosi immediatamente per irritabilità non possono più ricevere il polline del fiore di cui fanno parte.
Gloxtula tubiflora. È noto il tubo corollino lunghissimo di questa pianta. All’angusta bocca di questo tubo si presentano dapprima le quattro antere contomentate: quando esse sono affatto sfiorite e disseccate, lo stilo rapidamente si allunga, cresce del doppio e viene a far capolino nello stesso preciso punto dianzi occupato dalle antere.
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Bremus Antirrhinum Linaria Bignonia Mimulus
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