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      Infatti osservando i diversi pronubi nel tempo che visitano i fiori, noi ci diamo facilmente conto di tutti i dettagli dei loro diportamenti. Ora ciascuna di queste osservazioni vale bene una esperienza; e in verità ogni osservazione non è altro che la constatazione di una sperienza fatta in condizioni naturali, preferibile pertanto ad altre esperienze preparate in condizioni più o meno artificiali.
      Citiamo un esempio calzante sebbene tratto da altra sfera di fenomeni. Tutti abbiamo quandochessia osservato sulle nostre finestre i diportamenti del ragno saltatore, quando, vista posarsi in vicinanza una mosca, dapprima lentamente e di traverso, per essere meno facilmente veduto, con sovrana astuzia cerca di avvicinarla, sino al punto di spiccare il salto sulla vittima.
      Paragoniamo questo diportarsi del ragno con quello per esempio del gatto che cautamente strisciando si avvicina alla preda per aggredirla con un salto; oppure anche, mentalmente paragonandolo coi modi che terremmo noi stessi in contingenze consimili, è inevitabile la conclusione che la luce agisce ad un modo, sia negli occhi nostri, sia in quelli dei felini, sia in quello dei ragni, sebbene questi ultimi abbiano occhi tanto diversi dai nostri. Tutto ciò ha bisogno di prove sperimentali? Crediamo di no. La stessa cosa dobbiamo asserire per ciò che riguarda la funzione vessillare; e migliaia di osservazioni giornaliere, idest di altrettante costatazioni di sperimenti naturali, ci persuadono che la luce, e attirando da lunge i pronubi, e guidandoli da vicino, secondo le varietà dei colori e delle forme florali, spiega sugli insetti gli stessi effetti che spiegherebbe su noi.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607