Infatti da vari esperimenti risulterebbe che i raggi ultravioletti, da noi non avvertiti, farebbero invece impressione sugli insetti. E poniamo anche questo fosse vero, ne verrebbe perciò che gli insetti non possano differenziare il bianco, o il giallo, o il rosso, il violaceo degli organi florali?
Caruel prosegue, esortando a lasciar da parte la facile scienza dei presupposti e dei voli di fantasia, par quanto possano allettare, e a rivolgersi alla rigorosa sperimentazione sulle singole piante e singoli insetti, per constatare infine quanto vi sia di vero o di falso nella supposta funzione vessillare. Termina infine supponendo che gli insetti più che dai colori e dalla vista nella ricerca di certi fiori siano determinati da altri sensi e specialmente dall’olfatto.
Leggendo questa nota del Caruel alla sua appongo volentieri la mia meraviglia; ed è che se egli crede la funzione vessillare essere il prodotto di un mero volo di fantasia, mostra, in tanti anni della sua vita naturalistica, di non aver mai seguito il diportarsi degli insetti per una sola bella giornata di maggio in un prato smaltato di una quantità di fiori forniti di variati colori. Avrebbe potuto assicurarsi che in una sola di siffatte giornate si accumulano tante osservazioni di sperienze fatte dalla natura stessa, da costringere la mente ad ammettere che gli insetti in genere distinguono i colori e le forme florali presso a poco come faremmo noi; e che dei loro svariati movimenti nelle visite florali noi, soltanto a contemplarli, ci rendiamo perfetta e completa ragione.
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Caruel
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