Errera e Gevaert hanno provato colla sperienza che questa ipotesi è inesatta». Quanta leggierezza in questa citazione! In primo luogo Errera e Gevaert hanno espresso una opinione contraria, ma senza fare nessuna sperienza e del resto molto rimessivamente. In secondo luogo la mia non è ipotesi, ma osservazione de visu, e direttamente ho constatato che le xilocope e i bombi entrando nei fiori di Iacaranda si aggrappavano allo staminodio acconciamente vestito di peli.
A pag. 111 Bonnier descrive il nettario di Collinsia bicolor, che procede da metamorfosi del quinto stame. L’osservazione è dovuta a me, che nei miei studii (Ulteriori Osservazioni part. I) dedicai un intero articolo al genere Collinsia. Il monografo dei nettarii era in stretto dovere di citarmi, per evitare l’imputazione di plagio. Ma per compenso mi cita in nota apponendomi il merito d’aver segnalato come nettarii gli stami periferici di Anemone Pulsatilla; merito che non è mio ma di C. C. Sprengel. Così Bonnier commette un plagio a mio danno, e per compenso mi appone un plagio a danno di Sprengel. E qui si presenta il dubbio; è un caso di mera negligenza?
Chi si produce dinanzi al pubblico scientifico in qualità di monografo, deve avere soddisfatto all’obbligo di conoscere a fondo la relativa letteratura, o almeno di avere letto e avere sotto gli occhi le opere di capitale importanza. Bonnier avrebbe dovuto studiare a fondo l’opera di Sprengel (Das entdeckte Geheimniss ecc.), ed avrebbe evitato così molti errori, e forse infranta la penna che scrisse il suo infelice saggio.
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