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      Perciò il Plateau si propose di fare alcune sperienze a riguardo della Salvia Horminum. E veramente non poteva scegliere un soggetto più opportuno: in quanto che trattasi di specie nostrale: ricercatissima dalle apidi, come in genere sono le piante appartenenti alla famiglia delle Labiate, e che si presta ad una facile coltura.
      L’appunto mosso contro di noi è giusto in apparenza; ma sostanzialmente è meno valido. La funzione degli organi colorati o nei fiori o in vicinanza dei fiori è riprodotta per lo meno in 70.000 specie fanerogamiche, e sarebbe una follia il volere instituire una serie di esperienze per ciascuna di esse.
      Sono ormai più di trent’anni che noi osserviamo assiduamente la fioritura dei campi, dei prati e dei giardini, ed il diportarsi degli insetti nel visitare i fiori. Avendo noi così assistito ad un immenso numero di osservazioni ossia di constatazioni d’altrettante sperienze naturali, non possiamo albergare il menomo dubbio che gli insetti non solo vedono i colori, ma sanno distinguere gli uni dagli altri, presso a poco come facciamo noi.
      Laonde ravvisiamo superflua ogni artificiale sperienza al riguardo, all’infuori di questa semplicissima, di confrontare piante private artificialmente degli organi vessillari con altre non sottomesse a quest’amputazione.
      E invero la più eloquente dimostrazione sperimentale che si possa fare della funzione vessillare, in una lezione accademica all’uditorio consiste in due infiorescenze di Hydrangea hortensis o di Viburnum Opulus, privandone una dei fiori periferici amplificati e confrontandole entrambe sotto l’aspetto della cospicuità e visibilità.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





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