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      In conclusione pare a noi che non si possa negare che gl’insetti, e, in genere, i pronubi florali, abbiano decisamente simpatia pei colori di quei fiori, che ad essi offrono maggiore e migliore alimento; e che per converso sentano sovente antipatia pei colori di quei fiori che non sono designati ad essi. Adunque i colori florali si sarebbero svolti nello spazio e nel tempo in vista di attirare certi pronubi e di escludere certi altri.
      Ora incombe discutere e risolvere una questione ben più importante.
     
      4° Gl’insetti vedono e percepiscono i colori presso a poco come li vediamo e percepiamo noi?
      A prima vista può sembrare estremamente difficile, anzi per avventura impossibile il risolvere adeguatamente cosifatta questione.
      Eppure nel lungo tirocinio più che trentenne da noi sostenuto per conoscere le arti e i diportamenti degl’insetti nel visitare i fiori delle angiosperme ci occorse per mera casualità di rilevare alcuni fatti, che implicano una sicura risoluzione affermativa della questione proposta.
      Caruel, Bonnier, Meehan, Plateau ed altri a cui non piace riconoscere la realtà della funzione vessillare non hanno preso in considerazione i fenomeni di mimismo.
      Sono note le meravigliose somiglianze che hanno quando con foglie secche, quando con foglie verdi certi ortotteri affini al genere Mantis, nonché certe farfalle. L’ingenuo Pigafetta ne rimase ingannato.
      Il prof. Emery parecchi anni or sono, mi faceva osservare un Coleottero, il quale vive sulla corteccia degli alberi, ed ha l’intiera superficie superiore del suo corpo imitante, in maniera da sbalordire, una placca crostacea di lichene corticicolo.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





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