A niuno può sfuggire la grande importanza di questa bellissima esperienza naturale, la quale abbatte tutti i sofismi accampati da Caruel e da altri contro la funzione vessillare dei fiori; e, unita alle altre, mette fuori dubbio che i calabroni, i bombi e forse tutti gl’insetti pronubi dei fiori, vedono, apprendono e percepiscono i colori e le forme dei corpi nella stessa precisa maniera come li vediamo, apprendiamo e percepiamo noi stessi.
Conviene ora risolvere un’altra questione, e sarà l’ultima.
5° Quali differenze più accentuate corrono tra la visione degli insetti e la nostra? Se come abbiamo dimostrato non intercorrono differenze quanto ad avvertire e distinguere le figure dei corpi e la colorazione della loro superficie, potranno per altro darsi differenze, quanto alla limpidità ed acutezza della visione, alla prontezza della percezione, alla maggiore o minore larghezza del campo visivo ecc.
Si tratta di differenze non qualitative ma quantitative; e queste devono esistere sicuramente, sia per necessità biologiche speciali degl’insetti, sia per le grandi diversità strutturali dell’apparecchio visivo degli insetti paragonato col nostro.
Nel nostro capo l’occhio destro dista dal sinistro per sei ad otto centimetri circa, mentre nel capo degli insetti è da uno a pochi millimetri. Ciò importa una diversissima base trigonometrica e stereoscopica per giudicare a distanza della figura e delle dimensioni dei corpi. In confronto noi dobbiamo essere estremamente presbiti, e gl’insetti miopi all’estremo.
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Caruel
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