Non è la prima volta che noi, per motivo di gravi pregiudizii che inceppano tuttodì il progresso della fisiologia, ci troviamo in un campo di ricerche inesplorato, per cui facile riesce una ricca messe di fatti e fenomeni nuovi, e come fummo obbligati a mettere la prima pietra a nuovi edifizii, per le inconsulte negazioni o per il silenzio di molti quasi ci troviamo al punto di collocarvi l’ultima pietra.
La funzione mirmecofila nel regno vegetabile ha per iscopo di mettere determinate specie di piante sotto la immediata protezione e difesa delle formiche, nella gran maggioranza dei casi. In alcuni casi speciali detta protezione e difesa è deferita o principalmente o subalternamente ad insetti molto affini alle formiche, cioè a vespe, a icneumonidi, a crisidi. Ma è tanto prevalente l’azione delle formiche che quella degli altri succitati imenotteri cade nell’insignificanza.
È molto significante che anche nel regno animale siasi sviluppata la identica funzione. Così sono poste sotto la protezione e il patrocinio delle formiche molte specie di afidi,(32) di cocciniglie,(33) di cicadelline.(34)
La funzione mirmecofila nelle piante si è spiegata e costituita in tre modi diversi, o mediante produzione di organi glandolari secernenti un liquido zuccherino (nettarii estranuziali), o mediante produzione di piccoli corpicciuoli divorati dalle formiche (fruttini da formiche), o preparando nelle foglie o nei fusti a pro delle formiche comodità di nidiate e di alloggi (caserme, corpi di guardia, nidi formicarum germinantes). Senza confronto più esteso e generalizzato è il primo modo.
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