MORREN ed altri assimilarono i nettarii ai reni degli animali, e il miele all’urina. Ma essi non rifletterono: 1° che l’orina è un liquido inutile per l’organismo, laddove lo zucchero rappresenta l’alimento idrocarbonico più importante della vita vegetabile; 2° che i reni o glandole analoghe e la secrezione urinosa negli ordini di animali su cui si manifestarono (vertebrati, artropodi, molluschi ecc.) non mancano giammai in nessun rappresentante degli ordini stessi; laddove i nettarii nuziali ed extranuziali sono eminentemente saltuarii, mancando ed abolendosi ipso facto in alcuni rappresentanti di date famiglie, anzi perfino di dati generi, tuttavolta che per mutate condizioni di vita venne a mancare lo scopo degli organi stessi
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Se la ipotesi che considera la secrezione mellea come un escremento non regge quanto ai nettarii florali e nuziali, per identiche ragioni non può reggere quanto ai nettarii estranuziali. Si manifesta anche qui sovranamente assurdo di asserire che la natura abbia preformato organi istologicamente e morfologicamente tanto bene differenziati, e perché? Per espellere dall’organismo una sostanza, la quale ben lungi dall’avere i caratteri d’un escremento, è uno dei più puri e necessarii alimenti che si conoscono? D’altronde se fosse una necessaria escrezione perché manca in tante piante? Perché non è un fenomeno generale? E sopra tutto perché manca assolutamente in tutte le piante di tipo primitivo, ossia nelle Crittogame e nelle Gimnosperme?
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Rigettata la ipotesi d’una funzione escrementizia, rimane che si debba accettare la tesi di una funzione adescativa
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Crittogame Gimnosperme
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