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      Nella sua postuma pubblicazione (Waldverderber und ihre Feinde) RATZEBURG insiste sempre più sulla utilità delle formiche. A p. 67 si legge quel che segue:
      le formiche sono nemiche dei bruchi, come già KENNERT, KOLLAR ed altri hanno ad esuberanza dimostrato; locché non si può a bastanza ripetere ed inculcare ai nostri contemporanei così avversi alle formiche. Veramente non mancano leggi che proteggono questi tanto utili ed operosi animali; ma la osservanza di queste leggi è deplorevolmente trasandata". A p. 18 si scatena contro i cacciatori di formiche "Ameisenfänger" e contro quelli che fanno articolo di commercio delle loro uova e larve. A p. 120 cita KENNERT attento e coscienzioso osservatore, asserente che quei pini nella cui vicinanza si trovano formicai, rimangono costantemente illesi in mezzo alle devastazioni causate dai bruchi". Infine a p. 411 riferisce avere KOLLAR osservato, nel mese di maggio, in un albero da frutta invaso dalle geometre, una processione di formiche delle quali ciascuna portava discendendo una larva in bocca".
      WILLKOMM pure, in altre località della Prussia invase da bruchi, ha segnalato che quegli alberi, al cui piede trovavansi dei formicai, andarono esenti dal flagello
      .
      Con questi autorevoli dati raccolti dai forestali germanici concordano perfettamente alcune nozioni e informazioni avute nel nostro paese. Così il Prof. SAVOJA mi diede ragguaglio d’una pratica efficacissima da lungo tempo in uso nelle campagne mantovane. Si abbattono ogni anno in quei dintorni una data quantità di quercie, e si conservano in disparte quelle ceppaje che hanno delle nidiate di formiche.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





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