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      Guardando alla pagina inferiore delle foglie, sul nervo medio verso la base, si scorge un solco longitudinale assai profondo ed angusto, lungo da otto a dieci mm. Nel fondo di questo solco è ordinata una quantità di tricomi melliflui, di color rosso. Di cosifatti nettarii, aventi un elevato grado di elaborazione e composizione (automorfici rispetto ai tricomi secernenti, metamorfici rispetto alla modificazione in solco mellifluo di una porzione nervea), ve ne ha un solo e nel nervo medio soltanto presso le foglie meno vigorose; in quelle alquanto più vigorose ve ne hanno due, uno sul nervo medio, l’altro sopra un nervo secondario adiacente (le foglie sono palminervie, a 5-7 nervi); in altre più vigorose ancora se ne osservano tre, e anche quattro o cinque, cioè uno per ciascuna delle 3-4-5 nervature predominanti. Ma in tal caso è costante che il nervo primario possede un nettario più grosso, lungo e potente; e che la potenza e dimensioni di essi decrescono nei due nervi successivi o intermedii, e più ancora nei due nervi esteriori. Ho potuto constatare la secrezione mellea. Essa si effettua quando la foglia ha quasi raggiunto le sue naturali dimensioni. In tal tempo è copiosissima e limpidissima. Ma dura poco, e nella foglia adulta, per quanto giungono le mie osservazioni, è affatto cessata. Così la funzione è qui dichiarata intesa a protezione delle sommità vegetanti (Bologna, 1885).
      A. P. DE CANDOLLE nel Prodromus ecc., seguendo LINNEO, segnala altre due specie provviste di consimili nettarii; cioè


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





Bologna Prodromus