Un buon numero di nettarii estranuziali vennero da noi, come si vedrà, scoperti, mercè il nostro semplicissimo metodo di osservare le formiche e i loro di portamenti.
GENERE HELICTERESHelicteres baruensis. - JACQUIN (Select. stirp. am. hist., p. 237) nel descrivere questa specie nota i seguenti caratteri: peduncoli multiflori, terminales, crassi; propriis (cioè nei pedicelli). Circumstant glandulae virides, depressae, magnae, numero inconstanti; quum exsiccantur atrae. E nella figura che dà della pianta alla tavola 149, rappresenta alquanto confusamente due o forse tre di dette emergenze glandolari. Così a JACQUIN spetta il merito di avere osservato per il primo i nettari estranuziali nel genere Helicteres.
Helicteres Isora. - La specie coltivata sotto tal nome nell’Orto botanico di Bologna è per verità affinissima alla Isora descritta e designata dal RHEEDE, Hortus malabaricus, VI, ma ne differisce pei fiori che sono la metà più piccoli in ogni senso (quantunque la figura e la proporzione delle parti sia identica), nonché per la corolla coccinea e non aurea, come asserisce RHEEDE (a questo proposito i fiori della nostra specie sono ben singolari per un pronunziatissimo dicroismo; perocché fra mezzo alla maggior parte di essi la cui corolla è coccinea, ve ne sono alcuni dove la corolla è di color plumbeo). Le infiorescenze sono cime ascellari sessili, composte di due o tre cimule peduncolate, biflore (cioè munite ciascuna di un fiore terminale e di un fiore laterale). E precisamente dove dal peduncolo si stacca il pedicello, ivi si trovano o una o due o raramente tre protuberanze brevissime, di tessuto compatto, troncato-piane nel vertice, irregolari nella figura, per lo più subquadrate.
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