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      Ciò che poi è fenomeno veramente singolare e quasi unico nel suo genere si è che questi nettarii sono prodotti in organi di natura caulina, mentre gli altri generalmente si sviluppano sopra organi fogliari.
      In conclusione nelle Sterculiacee abbiamo tre generi diversissimi di nettari, epimorfici e a tessuto poco o punto differenziato nella St. platanifolia, automorfici patelliformi nella St. acerifolia, automorfici tubercoliformi nel genere Helicteres.
      Abbiamo una vera scala graduata nella potenza della funzione mirmecofila. E poiché la famiglia consta di circa 500 specie, non è verisimile che le poche sovrindicate siano le sole che posseggano nettarii estranuziali. È facile congetturare che uno studio accurato fatto sopra piante viventi in condizioni di normale vegetazione aumenterà di molto il numero delle Sterculiacee mirmecofile.
      FAMIGLIA DELLE TILIACEEGENERE GREWIA
      Osservando le foglie di alcune specie di questo genere, colpiscono a primo sguardo i denti o crene del margine per la loro consistenza più crassa e pella colorazione più cupa. Una seconda osservazione più diligente, se limitata ai denti del mezzo e dell’apice, induce un’altra persuasione, cioè che non siano punto melliflui, e che tutt’al più possano avere valore di collofori. In questa persuasione noi rimanemmo molto tempo, finché per caso, esaminando i denti infimi delle foglie, facemmo il rilievo in essi di un’areola melliflua; per cui gli stessi ci si rivelarono come nettarii estranuziali. Nell’orto botanico di Bologna sono coltivate soltanto quattro specie, e ad esse conseguentemente si riferiscono le osservazioni che seguono.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





Sterculiacee Helicteres Sterculiacee Bologna