Ma quelle che succedono di poi offrono la interessante metamorfosi dei loro denti infimi da collofori in nettarii. Abbiamo qui un lucido esempio di nettarii provenienti da trasformazione di collofori.
Ecco quali sono i caratteri di questa metamorfosi. Il dente investito da essa, perduta la figura di subula, prende quella di un cilindretto alquanto più grosso. Questo cilindretto è un poco ingrossato verso la cima, il suo vertice è troncato, ed è leggermente incavato a coppa. Questa è mellifera.
Assumono tale metamorfosi soltanto i denti infimi, dall’una e dall’altra parte del margine, in numero variabile a tenore della diversa potenza melliflua delle singole foglie. Questi denti, perfettamente laterali nella loro inserzione, si ricurvano alquanto in giù, per offerire meglio la loro esca alle formicole saglienti dalla parte inferiore della base fogliare, colla recurvazione affatto analoga a quella che si riscontra nei nettarii stipitati di molte passiflore.
Ecco alcuni dati intorno al numero ed alla posizione di questi nettarii. Distingueremo nettarii, seminettarii e collofori. Invero fra i denti (infimissimi) che terminano in un nettario di perfetta elaborazione, e fra i denti (superiori) che terminano in un colloforo, stanno interposti alcuni denti che offrono una forma di transizione o, se si vuole, di nettario incipiente. Li distinguiamo col nome di seminettarii.
Analisi d’un primo individuo.
Non fiorifere...
Prima, seconda e terza foglia: denti tutti collofori.
4a foglia... Nettarii 0+0... Seminettarii 1+1... minimum
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