Queste osservazioni di CARLO DARWIN sono in contraddizione con quelle di tutti gli altri osservatori (degni di fiducia), quanto al concorso delle api sui nettarii stipolari delle veccie; ma questa contraddizione sarà discussa e sciolta altrove.
Da ultimo il mio Assistente Sig. GIOVANNI MATTEI osservò una interessante particolarità della Vicia Faba che merita di essere qui riferita. A tutti è noto che il rachide delle foglie di questa specie termina in una breve appendice, che rappresenta il rudimento di un cirro proveniente da metamorfosi della fogliolina terminale. Or bene, questo rudimento che ha perduto la funzione e la forma di cirro, e che non ha saputo riacquistare la originaria forma di fogliolina, ha per modo di compenso e per un curiosissimo tratto di vera e indubitabile neomorfosi assunta la funzione di nettario estranuziale; infatti dalla pagina inferiore mostra un’area nereggiante bislunga nettarifera. analoga ai nettari stipolari.
La misura della esaltazione della funzione mirmecofila nel genere Vicia si può desumere facilmente da uno studio monografico di ALEFELD inserito nella Oesterr. botan. Zeitung, a. 1858. Questo autore ebbe la felice idea di distribuire tal genere da lui concepito come tribù, in due principali gruppi: delle Viciosae, stipulis nectario (glandula vel macula) donatis; e delle Ervosae, stipulis nectario destitutis. Al primo gruppo assegna 27 specie, 64 specie all’altro. Così la entità della funzione è qui rappresentata dalla cifra di 30 parti centesime.
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Assistente Sig Vicia Faba Vicia Oesterr Viciosae Ervosae
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