Diciamo incospicua, perché tale è realmente se si osservano le stipelle nella pianta in loco. Ma se si svelle la pianta e la si colloca in un ambiente sottratto all’appulso di mosche o di altri insetti, dopo qualche tempo in ogni stipella si scorge una notevole effusione di liquido.
La superficie secernente è la pagina inferiore delle stipelle, ed il tessuto epidermico si è poco o punto mutato. Abbiamo così una forma di nettario assai primitiva. Dette stipelle sono concavo-convesse; convesse nella pagina superiore, concave nella inferiore, in modo da rappresentare piccoli cucchiai, nel cavo dei quali si raguna il nettare. La secrezione di queste stipole è assai diuturna; perocché, a quanto ho osservato, si estende a tutto il tempo che le foglie sono in vigore; e comincia assai per tempo, prima ancora che le foglie siano completamente sviluppate e spiegate. Questi nettarii adunque servono alla difesa delle foglie; ed è una difesa ben giustificata, perché dette foglie sono assai nutrienti e carnose; contengono un succo sapido e non ingrato, anche al nostro gusto, e dacché manca ogni altro organo protettore, quali sarebbero spine, stimoli, peli e simili.
La potenza adescativa mellifera delle foglie non è piccola, se si pon mente che vi sono per ogni foglia ben sei stipelle (due alla base di ogni fogliolina in foglia imparipinnata unijuga). E infatti non vidi mai mancare le formiche in moto continuo di esplorazione di siffatta esca.
Più importanti sono i nettarii che si sviluppano nelle infiorescenze.
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