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      Prunus Mahaleb. - Questa specie, a fronte della precedente, ha sceso un altro gradino nella scala di decrescenza della funzione mellifica. Infatti verso l’apice del picciuolo, o non esiste più nessun nettario, o ne esiste soltanto uno unilateralmente, quando più o meno discosto dal lembo fogliare, quando invece insidente sull’orlo infimo del medesimo, in modo da segnare innegabile passaggio ai collofori, che qui sono assai sviluppati, e terminano i numerosi denti di serra fogliari (da esame sovra esemplari secchi).
      Le succitate tre specie apparterrebbero secondo SERINGE nel Prodromus ecc., vol. II, p. 539, a una sezione generica ben distinta, la quale annovera altre otto forme, tra le quali sono glandulifere le due seguenti:
      Prunus Pensylvanica. Foliis... basi biglandulosis.
      P. serotina Serraturis foliorum infimis subglandulosis.
      Le rimanenti sei sembrano affatto prive di glandole.
      Prunus laurocerasus. - Sulla pagina inferiore delle foglie, non molto distante dal nervo medio, anzi talvolta insidenti a un lato del medesimo, si osservano normalmente due, talvolta tre, quattro e fino cinque nettarii estranuziali.
      Essi sono costituiti da cospicue placche di colore rossastro, aventi figura ellittica, per lo più assai regolare di tessuto differenziato mellifluo, non sollevato dall’ambiente tessuto epidermico, benché assai nitidamente circoscritto.
      La secrezione è piuttosto copiosa durante la gioventù delle foglie, cessando nelle foglie da qualche tempo adulte. Abbiamo osservato formiche alla ricerca di questo néttare.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





Mahaleb Prodromus Pensylvanica Serraturis