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      Con questa emendazione in 105 specie di Combretacee si avrebbero almeno 28 specie fornite di nettari estranuziali. Adunque il grado di potenza della funzione formicaria non può essere minore di 27/100. Computando poi l’aumento di specie cognite dal 1828 in poi, calcolato soltanto per i generi comprendenti specie mellifere (giusta i dati dei Genera plantarum di BENTHAM e HOOKER), il numero assoluto delle Combretacee mirmecofile sarebbe di 49 all’incirca distribuite nei generi e sottogeneri seguenti: cioè Catappa, Myrobalanus, Pentaptera, Chuncoa, Conocarpus e Laguncularia.
      Quanto alla natura morfologica dei nettarii estranuziali delle Combretacee, considerando la loro posizione laterale verso l’apice dei picciuoli, si potrebbe a prima vista credere che procedano da metamorfosi di foglioline laterali in foglia trifoliolata. Ma a questa veduta è tolto ogni fondamento dal considerare che non solo nelle Combretacee ma eziandio nelle famiglie affini è affatto estraneo il tipo fogliare composito. Laonde non resta che i nettarii in questione siano organi automorfici, cioè cospicue emergenze di tessuto epidermico e subepidermico provocate dalla potenza della funzione che esercitano, somiglianti ai nettari di Cassia, Acacia, ecc.
      FAMIGLIA DELLE VOCHISIACEEQuesta famiglia, costituita da un centinaio di specie native dell’America tropicale distribuite in sette generi, ha sviluppato la funzione formicaria soltanto nel genere Qualea, ma in questo con tanta intensità da investirne tutte le specie, e da provocare la formazione di cospicue emergenze nettariflue automorfiche.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





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