FAMIGLIA DELLE PASSIFLORACEEVolendo discorrere di questa famiglia, la quale con altre poche condivide il principato tra le piante mirmecofile, una prima difficoltà s’incontra, ed è quella di bene definirla. Essa ha non pochi punti di contatto con parecchie famiglie affini; dalle quali è necessario sceverarla, se si vuole avere un giusto concetto intorno alla storia della evoluzione degli organi formicarii e della funzione relativa. BENTHAM e HOOKER (Genera plantarum, vol. I, p. 807 e segg.) aggregano a tale famiglia ben cinque tribù, cioè le Maleserbiee, le Passifloree, le Modeccee, le Acariee e le Papaiacee. Ma dalle Passifloree sembrano a noi più distanti le Acariee e le Papaiacee che le Cucurbitacee, le quali pure vengono da detti autori altrove collocate.
Secondo il nostro parere, il carattere essenziale e critico dei membri di questa famiglia è la presenza di cirri ascellari, procedenti da metamorfosi d’un asse primario inflorescenziale; presenza o accertata in via di fatto sulle passifloree che di cirri sono provvedute, o dimostrata teoricamente su quelle ove il cirro sia per un fenomeno di aborto o parzialmente o totalmente scomparso. (Astrophea, Dilkea, Smeathmannia ecc.)
Con questo si verrebbe ad aggregare alle Passifloracee le Cucurbitacee, né sarebbe in ciò gran danno. Ma a cui non piacesse codesta amalgamazione, le Cucurbitacee potranno sempre essere distinte per una concatenazione di caratteri, quali sono scissione dei sessi per fiore, ovario infero, antere di forma particolare, espulsione estrascellare dei prodotti delle ascelle fogliari.
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