Escludiamo adunque le Acariee e le Papaiacee. Ammettiamo invece le Maleserbiacee, ove la mancanza dei cirri può essere plausibilmente spiegata coll’aborto totale dei medesimi a seguito di mutate condizioni di vita. Ci riserbiamo in altro lavoro, quando le nostre ricerche siano completate, di esporre la evoluzione e la classificazione delle Passifloracee, avvalendoci di tutt’altri criterii da quelli fin qui adoperati, di criterii cioè d’ordine biologico.
Le osservazioni da noi fatte nell’anno scorso sopra piante vive si riferiscono alle seguenti specie:
Passiflora incarnata. - Specie dotata di vigorosissima vegetazione. I nettarii estranuziali hanno due sedi, picciuolare e bratteale. I primi sono in numero di due, inseriti un poco più in alto della metà del picciuolo sull’uno e sull’altro margine della poco pronunziata canalicolazione picciuolare, ed opposti l’uno all’altro. Questi sono assai grossi, e consistono ciascuno in una cospicua prominenza cilindrico-compressa breve, terminante in un vertice piano o leggermente convesso, ove è un tessuto affatto liscio, d’un verde intenso. È questa la superficie secernente.
Gli altri nettarii sono situati nei margini delle tre brattee che costituiscono sotto esso il fiore quel collaretto o involucro che è caratteristico di alcune sezioni generiche di Passiflora. Tali brattee in questa specie sono cordato-acuminate, assai piccole, ristrette alla base in un breve picciuolo, serrulate, coi denti medii e superiori acuti e terminanti in un colloforo, laddove o uno o due o tre dei denti infimi terminano in un vertice ottuso e tondegiante, dal quale scaturisce del nèttare.
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Acariee Papaiacee Maleserbiacee Passifloracee Passiflora
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