Tali nettarii evidentemente sono omologhi a quelli che in posizione consimile si trovano nella P. incarnata ed in altre specie. Ma in quelle evidentemente procedono da metamorfosi di denti fogliari; qui invece come si fa a considerarli per denti fogliari se sono discosti qualche poco del margine?
Tanto le glandole picciuolari quanto le laminari, sebbene di esigue dimensioni, secernono miele copiosamente e diuturnamente. Ebbi esempio di foglie staccate, abbandonate in una cassetta all’oscuro per 4 giorni, avvizzite notevolmente, pur coi nettarii ancora secernenti: prova semplicissima questa che dimostra essere la secrezione nettaria indipendente da ogni pressione caulina o radicale.
In ogni foglia il numero delle glandole, sommando le picciuolari colle laminari, oscilla tra le cifre 8 e 11. Laddove si manifesta assai notevole l’energia della funzione formicaria in questa specie.
Passiflora trifasciata. - Questa interessante specie appartiene al novero di quelle che hanno picciuoli sforniti affatto di glandole nettariflue, essendo queste rilegate alla pagina inferiore delle foglie, e ivi variamente distribuite. Tali nettarii ipofilli non sono né protuberanti, né infossati. Sono aree piane, circoscritte da un cercine di tessuto epidermico alquanto rialzato, di varia figura quando orbicolare, quando angolata. Abbiamo già detto che le aree orbicolari diconsi ocelli.
Nelle foglie di questa specie due nettarii sono più grossi dei restanti; hanno figura triangolare, e si trovano verso la base della lamina, nei due spazi angolari formati dai nervi secondarii col primario (le foglie sono trinervie). Gli altri nettarii, in numero di 10 a 14, di figura orbicolare (ocelli) sono distribuiti non senza una certa regola, nella pagina inferiore della lamina.
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