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      Esse appartenevano, a quanto ho potuto argomentare dai loro caratteri, alla specie C. maxima. Così la coordinazione delle zucche in tre tipi specifici distinti escogitata da C. NAUDIN troverebbesi conformata eziandio dai diversi caratteri attinenti ai nettari estranuziali.
      Lagenaria vulgaris. - All’apice del picciuolo in precisa rispondenza al confine estremo del lembo fogliare, trovansi, una per lato, due prominenti coniche, con apice incavato a guisa di cratere, o meglio di micropilo d’un ovulo gimnospermico. Sono essi altrettanti nettarii estranuziali. Talvolta se ne trova uno soltanto, mancando quello dell’altro lato picciuolare. Talvolta, nel luogo di uno, se ne trova un gruppo di due, tre e perfino quattro, variamente saldati o scissi tra di loro. Il caso più frequente però è quello di un nettario semplice per ciascuno dei due lati del picciuolo. Poche foglie ne mancano. La secrezione mellea è assai diuturna. Pare che cominci quando la foglia ha raggiunto circa 1/4 del suo sviluppo, e che non cessi se non quando le foglie sono assai vecchie. Allettano formiche, e in più riprese ve ne trovai di differenti specie e di diversa statura.
      Oltre questi nettarii di sede picciuolare, le foglie, almeno quelle più robuste, ne posseggono altri che sono situati alla pagina inferiore verso la periferia della lamina. Si premette che i nervi principali delle foglie si avviano in maniera di raggi alla periferia, e ivi terminano con una punta od un apicolo di apparenza glandolosa. Questi non sono nettarii, ma verisimilmente collofori; per altro in vicinanza di questi, si trovano, più o meno internati nella lamina, altri corpuscoli che sono veri e secernenti nettarii.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607