Presso queste ultime il numero dei nettarii suol essere di due per foglia. Il picciuolo è fortemente canalicolato, i margini del canaletto essendo dati da due angustissime decorrenze della lamina fogliare. All’apice del picciuolo scorgonsi due nettarii, insidente l’uno sulla decorrenza di destra, l’altro su quella di sinistra. Hanno figura di coppa, appena stipitata e a larga base, bene lavorata e recisa nel suo orlo, ma di contorno assai irregolare e a cavità poco profonda. Il fondo di questa cavità è la superficie secernente.
Ben altra è la potenza mellifera delle foglie, le quali si sviluppano nei robusti polloni che si formano in primavera, le quali hanno una superficie 20 volte maggiore. In queste i nettarii sono numerosi, e possono esservene 10 o 12 sopra un picciuolo. Anch’essi sono impiantati sulle due decorrenze laminari che formano il canalicolo picciuolare; ma non sono circoscritti all’apice, ritrovandosi anche verso il mezzo e verso la base del picciuolo. Vengono così ad essere sovra esso allineati in due serie. Essi sono molto più vistosi e grossi di quelli delle foglie rameali. Hanno anch’essi figura di coppa subsessile, ma a contorno estremamente irregolare ed ineguale, per un fenomeno di vera ipertrofia. Il margine di queste coppe, per quanto poco rilevato, è recisissimo, e si distingue bene dal tessuto secernente che riempie quasi del tutto la profondità delle coppe medesime. La funzione di questi nettarii è assai diuturna. Infatti, negli ultimi di settembre dell’anno scorso, tolsi un certo numero di foglie dal basso di rampolli eccezionalmente robusti, lunghe due o tre metri (!), locché significa ch’erano vecchissime; ciò non ostante osservai che i loro nettarii secernono ancora copiosamente.
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