Pagina (431/607)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      ). - Nessuna pianta mi ha sorpreso più di questa, ne’ miei lunghi studii sui nettari estranuziali.
      In settembre dell’anno scorso, nel culmine della fioritura di questa specie, osservando le numerose sue verghe fiorenti (oligocefale), notai una quantità di formiche percorrere sue giù con peculiare sollecitudine le sommità delle medesime, e fermarsi ogni poco a lambire da un lato e dall’altro dal nervo medio la pagina inferiore della lamina, colà dove essa si va assottigliando per decorrere in breve picciuolo.
      Presi ad osservare subito le foglie medesime, e nel punto segnalato non potei riscontrare la minima traccia né di secrezione, né di tessuto superficiale in qualche maniera mutato, fosse anco il caso di una tenuissima mutazione o nel colore o nel vestito o nell’epidermide. Che cosa pertanto ricercavano le formiche in quella regione? Colsi alcune di quelle verghe in punto opportuno e le riposi in vaso dilleniano semiaperto (per non indurre condizione di soverchia umidità nell’aria ambiente, ma tanto da impedire che le lamine fogliari, di natura eccessivamente secca, perdessero la loro vitalità). Abbandonate così durante una notte, la mattina seguente mi feci ad osservarle, e notai nelle somme due o tre foglie di ciascun virgulto grossissime goccie liquide di diversa figura ed espansione, esistenti nella dianzi specificata regione, in punti vaghi e indeterminati. Per lo più erano soltanto d’un lato, mancando affatto all’altro, quando vicinissime al nervo medio, quando invece più vicine al margine, talvolta 1/2 centim. vicini al punto d’inserzione, talvolta più in alto, per es. ad un centim. fino a 2 centim. e 1/2 dalla base.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607