Tal genere consta di circa 13 specie, tutte del Capo di Buona Speranza, e la suindicata costanza porge una fiducievole testimonianza, che la funzione mirmecofila ha, in questo caso, perseverato anche in tipi sviluppatisi in quell’antartica regione, contro l’esempio di parecchi altri tipi che sembrano aver perduto tale funzione adattandosi a quelle climateriche condizioni.
Molto minore sembra la costanza dei nettarii nel genere Diospyros. Il monografo del Prodromus etc. (Alfonso De Candolle) segna 95 specie, delle quali non abbiamo potuto investigare se non che quattro o cinque.
Nella specie, sotto questo riguardo, principe, cioè nel D. Lotus, il carattere dei nettarii ipofilli non è sfuggito al monografo; poiché ascrive ad essa (vol. VIII, p. 228) "folia remote calloso-punctata". Anche della D. virginiana il monografo segna il carattere "folia saepe calloso-punctata".
Che in questo genere poi si dia un’altra forma di nettarii desumesi dalla descrizione della D. maritima, di Giava e Timor, che avrebbe "folia prope petiolum saepius biglandulosa (l.c., p. 234)".
BLANCO nella sua Flora delle Filippine risulterebbe un più accurato osservatore di questi organi, perché in ben cinque specie di quelle isole segna il carattere della glandolazione (D. Blancoi, biflora, Malacapai, pilosanthera, Canomoi). Infine la D. punctata dell’Isola di Timor probabilmente dovrà il suo nome specifico alla presenza di nettarii.
Assumendo mellifere 10 Royena e 50 Diospyros, si avrebbe una sessantina di Ebenacee mirmecofile; cifra questa che a nostro parere non può eccedere il numero reale.
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