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      I nettarii non sono soltanto ipofilli ma anche epifilli, e quel che è singolare si è che in entrambe le pagine occupano gli stessi spazii angolari tra nervi di ordine diverso, in guisa che ad ogni area nettarifera epifilla sottostà una consimile area ipofilla. In alcuni esemplari i nettarii sono colorati in giallo verdastro; in altri il colore è atropurpureo. Le patelle mellifere sono in numero variabile per ogni nettario, a tenore della vigoria locale. Il numero massimo è di 40-50, il minimo di 3 o 4. Esse non sono tutte d’egual dimensione, alcune piccolissime quasi puntiformi, altre assai dilatate. Le une e le altre hanno una figura circolare.
      In una foglia di sviluppo primaverile, eccezionalmente robusta, ho trovato il numero e la distribuzione dei nettarii come segue:
     
      Pagina superiore delle foglie negli angoli tra i nervisecondarii e il primario, nettari 14
      terziarii e secondarii, » 18
      quaternarii e terziarii, » 0
      TOTALE 32
     
      Pagina inferiore delle foglie negli angoli tra i nervisecondarii e il primario, » 14
      terziarii e secondarii, » 20
      quaternarii e terziarii, » 2
      TOTALE 36
      TOTALE GENERALE 68
     
      Calcolando in media 30 glandole patelliformi melliflue per nettario, si ha l’enorme cifra di oltre 2000 glandole per detta foglia.
      Da ciò si può fare un’idea della straordinaria potenza adescativa di cui gode questa specie.
      Ho potuto osservare di questa specie 5 o 6 alberi giovani; in tutti constatai la presenza delle formiche, e la solerte esplorazione dei nettarii per parte di esse; e ho notato che detti alberi erano di due forme, l’una con organi pubescenti, e quasi destituiti d’ogni viscosità; l’altra con organi meno pubescenti e più viscosi.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607