Non prima perché il calice li ricopre; non dopo perché sono ricoperti dai lobi corollini revoluti. In tale area ristretta essi sono distribuiti inegualmente. Sono corpuscoli caliciformi, di figura regolarissima; ed essendo poco o punto infossati nel tessuto corollino (evidentemente la mancanza del collenchima non ha consentito formazione di foveole), si distinguono assai bene come eleganti e tenuissimi calicetti.
T. radicans. Nettarii corollini. - La loro disposizione sulla corolla è affatto simile a quella dell’altra specie; se non che essendo qui il tubo corollino ben più lungo, hanno maggiore area ove svilupparsi. Si svolgono in tutta quella superficie esterna della corolla che è compresa tra la linea della preflorazione valvare del calice, e la linea della preflorazione valvare della corolla. Sono alquanto meno emergenti dei precedenti, meno regolari, ben più numerosi. In sette fiori normali ebbi le cifre 9, 15, 12, 15, 13, 17, 14; cioè 95 glandole in tutto, ricavandosi così la media di 13 nettarii per corolla, contro i 9 calcolati pella specie orientale.
Questo studio mette in rilievo alcuni punti non privi d’importanza. Confrontando le due specie, fa meraviglia come la divergente distribuzione delle due stirpi (che senza dubbio procedono da uno stipite comune, il quale doveva prosperare durante l’epoca terziaria nella zona polare artica), abbia, malgrado nuovi cieli e durante tanta immensità di anni, conservato inalterati i principali caratteri. La principale differenza che si è prodotta tra le due stirpi, oltre a fiori più grandi nella specie orientale, consiste in questo che la funzione formicaria, nella regione florale, è più esaltata presso la specie occidentale (T. radicans), nella regione vegetativa per contro è più esaltata presso la specie orientale (T. grandiflora). Entrambe le stirpi poi porgono chiara testimonianza che la funzione mirmecofila doveva essere già sviluppatissima nell’epoca e nella località sopra mentovate.
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