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      Giungono fin qui le nostre osservazioni. Proponendoci ora il computo delle Bignoniacee mellifere, e della estensione della funzione mirmecofila in questa famiglia, andiamo incontro a gravi difficoltà. In generale ai fitografi sfuggirono i tenuissimi organi in questione. Da DE CANDOLLE per esempio non fu notata neanco la cospicua glandolazione delle Catalpe e delle Tecoma grandiflora e T. radicans. BENTHAM e HOOKER accennano appena alla glandolazione di due o tre generi.
      AUG. PIR. e ALF. DE CANDOLLE nel Prodromus etc. (vol. IX, p. 142 e segg.) descrive 513 bignoniacee distribuite in 50 generi, e di queste soltanto 32 sono dichiarate per glanduligere; cioè le seguenti.
      Adenocalymna (spec. 19). - Calyx... versus apicem glandulas circiter 10, grossas, planiusculas, fuscas, fere calyciformes gerens. Alcune specie inoltre sono provviste di brattee "dorso glandulosae". Si può desumere che questo genere nella famiglia sia fra i più cospicui rispetto allo sviluppo della funzione formicaria. E se sono state notate glandole nel calice e nelle brattee, è verisimile che ne siano in larga misura fornite anche le foglie.
      Spathodea Coito. - Petiolis pedunculisque basi biglandulosis.
      Spathodea platypoda. - Petiolis pedunculisque appendices calloso-foliaceas ad axillas utrinque gerentibus.
      Spathodea corymbosa, laurifolia. - Petiolis basi biglandulosi.
      Spathodea stipulata, adenantha. - Corollae extus glandulosae (a meno che qui non si tratti di peli vischiosi o mucosi).
      Spathodea glandulosa. - Foliolis.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





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