Considerata questa diuturnità della secrezione, la larghezza e il numero delle aree mellifere, si spiega l’attività e l’assiduità con cui questa specie è frequentata dalle formiche, anche nella regione della vegetazione. Nessun altro insetto vi scorsi giammai.
L’altra sede dei nettarii è nelle brattee. Come numerosissimi sono gli assi e gli ordini di assi nelle compatte terminali cime di questa specie, ad ogni asse rispondendo una brattea o una bratteola, siffatti fillomi sono numerosissimi essi pure in ogni singola infiorescenza. Le brattee più esterne hanno figura oblongolanceolata, e sono a bastanza larghe; ma, procedendo verso l’interno della cima, diventano di mano in mano più anguste, fino a rendersi affatto lineari. Così dall’esterno all’interno decresce il numero e l’ampiezza dei nettarii, che ciascuna di esse porta alla pagina inferiore. Infatti l’esterne, più larghe, hanno persino 9-10 ampii nettarii; quelle di mezzo, non ancora totalmente lineari, ne hanno da 4 a 6; le centrali poi, di figura affatto lineare, o non ne hanno nessuno, e ne posseggono uno soltanto.
Pure la secrezione di questi organi è assai diuturna. Comincia nello stadio della prefioritura, raggiunge il suo maximum durante il lungo periodo antetico della infiorescenza, e decresce qualche tempo dopo la fioritura. Quanto alla figura e alla forma hanno gli stessi caratteri dei nettarii foliari.
I nettari epicalicini sono inegualissimi. Per esempio un calice possedeva nel suo contorno quattro nettarii orbicolari.
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