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      Quanto ai nettarii ipobratteali, si premette le brattee esterne soltanto essere sviluppate in lamina, le interiori essendo abortive. Ciò costituisce per sé una notevole diminuzione della potenza adescativa. Le esteriori poi portano ciascuna sulla pagina inferiore da 5 a 9 cospicui nettarii; di varia grandezza, alcuni relativamente massimi, altri mezzani, altri piccoli.
      I nettarii epicalicini (iposepali) sono in numero di 1 a 6 per ogni calice. Inegualissimi essi pure in grossezza, con disco piano, elegantemente orbicolare; alquanto elevati da breve pedicello in forma di cercine.
      Questa specie mostra di essere vicina alla precedente, anche per i suoi caratteri mirmecofili; ma non si può negare una notevole diminuzione in essa nella intensità della funzione formicaria. E invero, benché numerose siano ancora le formiche che la frequentano, non raggiungono la metà del numero che si osserva nella specie precedente.
      Clerodendron infortunatum (o una specie molto affine). - Frutice a foglie grandi penninervie; frutti pseudanti, cioè bacche di color nero avvolte da calice accrescente amplissimo colorato in rosso vivace. Possiede nettarii ipofilli e epicalicini. Le brattee sono caduche e ne mancano. I nettarii ipofilli sono assai numerosi, potendo ascendere alla cifra di 90 all’incirca nelle foglie vigorose. Sono assai piccoli, ma egregiamente lavorati, sotto forma di eleganti calicetti il cui margine si solleva notevolmente dal livello della epidermide.
      Il calice pure è riccamente fornito di nettarii ben lavorati ed eleganti.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607