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      Ne avrebbe notata la posizione nel dorso del pulvinulo su cui sono inserite le foglie; la forma che sarebbe quella di una foveola cospicua ma poco profonda; la costituzione che consisterebbe in una aggregazione di tricomi numerosi e fitti, stipati e stratificati nel fondo piano di detta foveola. Tutte queste contingenze ho potuto verificarle nell’anno scorso in alcune piante coltivate nell’orto botanico di Bologna, almeno quanto al Polygonum cuspidatum. Ho constatato altresì che i nettarii di questo poligono, benché la loro secrezione non sembri molto diuturna, svolgendosene per altro sempre dei nuovi sulle sommità vegetanti, esercitano una ragguardevole e diuturna attrazione sulle formiche, molti individui delle quali scorgonsi in ogni tempo passeggiare nelle estremità dei rami ad esplorazione dei detti nettarii.
      Ho osservato in oltre bellissimo lo sviluppo di foveole e di tricomi omologhi nel pulvinulo delle foglie di Mühlenbeckia sagittifolia. Le foveole hanno la stessa posizione; sono di figura ellittica e piuttosto profonde. I tricomi secernenti a causa della mutua pressione costituiscono quasi una palizzata di prismi quadrilateri, e si trovano in numero di circa 200 per foveola. Molte volte notai la presenza di formiche perambulanti alla ricerca delle foveole nettarifere.
      Nettarii estranuziali pure omologhi e in posizione omologa osservai sul dorso dei pulvinuli delle foglie di Mühlenbeckia platyclada, almeno di quelle foglie normali e di un’esistenza assai transitoria, le quali si sviluppano sui polloni più robusti.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





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