Le foglie delle succitate smilaci hanno all’apice un corpo mellifero assai cospicuo, claviforme, puntato, quasi ovoide, il quale è escavato da una quantità di minute foveole puntiformi, melliflue, inegualmente profuse su di esso.
Questo nettario è nel suo maximum di sviluppo e di attività funzionale, quando la rispettiva foglia è assai piccola, ed è ancora molto lontana dall’aver acquisito le sue normali dimensioni. Una volta che la foglia è sviluppata, cessa la funzione e la punta di questo corpo abbruna.
Non ha eguale sviluppo in tutte le foglie. Oltremodo grosso e sviluppato nelle foglie dei vigorosi turioni che escono fuori di terra in primavera, mano mano impicciolisce ed abortisce nelle foglie di assi secondarii, terziarii ecc. In quelle degli assi fiorenti è ridotto a minimi termini.
Eccezionalmente grossi e vistosi sono i nettarii di Smilax laevis, specie indigena della China, giusta un referto di ALF. DE CANDOLLE.
Le Smilacee constano di circa 190 specie. Quante fra queste dovranno annoverarsi alle mirmecofile? Il carattere dell’apice ingrossato in un corpuscolo speciale pare che sia, giusta A. DE CANDOLLE, proprio de toutes les vraies Smilacées. Ma forse non in tutte le specie ha acquisito le dimensioni e la potenza melliflua, occorrenti ad innalzarlo a dignità di nettario. Ciò premesso, non pare un calcolo eccessivo fissare a 95 (cioè alla metà) le specie mirmecofile appartenenti alla famiglia delle Smilacee.
FAMIGLIA DELLE DIOSCOREACEEDioscorea sativa (?). - Coltivata nell’orto botanico di Bologna sotto il nome di D. brasiliensis, che però non trovai corrispondente ai caratteri assegnati da KUNTH per tale specie: ben piuttosto corrispondeva a quelli della D. sativa.
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