E il Dott. KERNER (Die Schutzmittel der Blüthen etc., Vienna, 1876, p. 62) esternava una congettura ancora più difettosa, dicendo: die Zahl dieser Pflanzen scheint allerdings nicht gross; wenigstens sind bisher nicht gerade viele derartige Fälle bekannt gewoorden; es wäre aber immerhin möglich, dass sich bei weiteren Untersuchungen noch so manche Pflanzenart wird ermitteln lassen, welche aus eigenen Drüsen im Bereiche der Laubblätter Nectar ausscheidet.
È notevole che nel gruppo delle Gimnosperme, almeno per quanto fin qui si conosce, non esistono nettarii estranuziali; e nemmeno esistono nettarii nuziali, collettori, peli glandolosi. Questa mancanza è un indizio di grande antichità; è un fenomeno dimostrante che allorquando si costituivano i tipi gimnospermici o non esistevano ancora gli animalcoli a cui dette categorie d’organi si riferiscono, o, se esistevano, il tempo non era ancora bastato a concretare e fissare detti rapporti. Locché è tanto più notevole in quanto che nelle Felci, le quali giusta i dati della morfologia comparata debbono essere comparse prima delle Gimnosperme, taluni di siffatti rapporti esistono (nettarii estranuziali, peli glandolosi). Ma è verisimile che siffatti caratteri siano stati acquisiti dalle Felci a seguito di posteriori accomodamenti. Tutt’al più si potrebbe concludere che il tipo delle Felci sia molto più plastico e variabile di quello delle Gimnosperme.(46)
Quanto ai nettarii spermogoniali degli Ecidiomiceti, designati alle mosche, e, forse in alcuni casi, secondo RATHAY, alle formiche, sono certamente caratteri relativamente recenti; già detti funghi non potevano preesistere alle ospitatrici piante (dicotiledoni, graminacee, ciperacee ecc.
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