1.° Il tessuto dei vegetali è indefinitamente plastico. 2.° Nell’infinito lasso del tempo ogni forma possibile (per non dire ogni forma pensabile) può quandochessia escir fuori; adunque può uscir fuori anche quella degli organi ed apparati sovraccennati. 3.° Delle forme prodotte sono immediatamente fissate e perpetuate quelle che rispondono a grandi utilità della esistenza specifica.
Tale è il concetto generale che ci siamo formato intorno alla concretazione degli organi di vita esterna presso le piante. La genesi dei quali è tutt’affatto dovuta a un principio intrinseco, plasmatore ed autonomo; la fissazione invece è dovuta a due principii, uno estrinseco ed utilitario, dato dalle contingenze del mondo ambiente, l’altro intrinseco dato dalla facoltà della perpetuazione ereditaria.
Connesso col problema della genesi dei nettarii estranuziali si presenta un altro quesito pur di difficile soluzione.
Perché nella natura vegetabile non è stata generalizzata la produzione dei nettarii semplici, a tessuto immutato? Anzi perché questi nettarii costituiscono un fenomeno poco frequente, laddove frequentissimi sono i nettarii di complicata organizzazione? Se la funzione poteva sfogarsi con semplice emanazione nettarea da piccole aree melliflue di tessuto poco o punto mutato, che bisogno ci era di lavorare e perfezionare organi speciali?
Confesso che a tali domande non ho potuto trovare ancora una risposta che soddisfaccia sotto tutti i punti di vista.
Richiamano le formiche i nettarii lavorati forse meglio dei semplici?
| |
|