La proporzione, qui del 9%, è alquanto maggiore della solita; ma con aumento insignificante perché dovuto alle 10 specie del genere Populus.
4. Piante presumibilmente mirmecofile da strati attribuiti al miocene. Riferiamo ad esempio gli studi di ENGELHARDT sugli strati miocenici di Kundraditz in Boemia. Ne vennero estratte circa 260 specie angiospermiche, appartenenti a 130 generi in 60 famiglie. Qui adduciamo le specie appartenenti a generi in maggiore o minor grado mirmecofili. Smilax reticulata, Populus mutabilis, P. latior, Viburnum atlanticum, Tecoma Basellii, Diospyros paradisiaca, D. palaeogea, D. brachysepala, Grewia crenata, Tetrapteris vetusta, Zanthoxylon serratum, Terminalia radobojana, Melastomites tococoides, Cassia phaseolites, C. Berenices, C. hyperborea, C. lignitum, C. ambigua, C. cordifolia, C. Zephyri, C. pseudoglandulosa, Inga Icari, Acacia microphylla, A. parschlughiana, A. Sotzkiana, Prunus olympica. La proporzione non è più la solita poiché ascende al 10%; ma si riferisce ad aumento di specie, non ad aumento di generi.
Gli esempi addotti sono sufficienti per addimostrare come la funzione mirmecofila mediante nettarii estranuziali fosse già sviluppata forse non meno che nell’epoca attuale in quegli antichi tempi ove si deposero gli strati cretacei, eocenici e miocenici. Che se le specie mirmecofile mioceniche sembrano alquanto più numerose di quelle degli antecedenti periodi, forse è dovuto al miglior stato di conservazione delle impronte, per cui fu possibile distinguere un maggior numero di forme specifiche.
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