Ma fin qui non si hanno che materiali troppo scarsi.
Le specie che nella Liguria, nella Toscana, nell’Emilia si trovano più frequentemente sovra i nettarii estranuziali sono il Camponotus pubescens ed una Myrmica; ma anche si riscontrano un cinque o sei altre specie, di minore e di minima statura, che non ho potuto determinare. Sovente le specie si danno il cambio, oggi una, domani un’altra.
Se la produzione mellea è straordinariamente copiosa si è quasi sicuri di trovarvi il Camponotus pubescens. Ma quando la produzione mellea comincia a scarseggiare, il Camponotus se ne va, e subentrano altre formiche di minore statura.
Dopo le formiche i visitatori più frequenti dei nettarii estranuziali sono le vespe (Vespa germanica, Polistes gallica). Osservai il concorso di queste sui nettarii perisepali di Paeonia, sul nettario soprovariano di Iris Xyphium, sui nettarii perifillici di Rosa Banksiae, sui nettarii di Tecoma radicans e T. grandiflora, finalmente su quelli di Ricinus communis e di alcune Cassia.
La utilità delle vespe nello stabilirsi sulle piante fornite di nettarii non può essere messa in dubbio. Anche quest’insetti e per le punture che danno, e perché assalgono e distruggono molti bachi, prestano valida protezione alle piante. Ma la loro azione è da reputarsi ben inferiore a quella delle formiche; tanto più che sono scacciate con grande furia ed accanimento dalle formiche stesse. Laonde le loro visite non possono essere stabili, continuate, efficaci, salvoché in quelle piante, ove, per una o per altra ragione, siano assenti le formiche.
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