J’ai fait voir que ce qui la caractérise spécialement, c’est ce combat réactif par lequel elle tend à se mettre en équilibre avec toutes les forces extérieures qui agissent sur elle en tendant à l’abolir; elle leur résiste: et même lorsque ces forces ennemies sont trop énergiques, la force vitale combat et résiste encore pendant quelque temps, et ne cesse d’éxister que lorsque son effort de réaction a été vaincu. La fièvre est la manifestation de cet effort de réaction de la force vitale contre les causes ou forces nuisables, qui, faibles, sont vaincues, d’où résulte la guérison, mais qui, trop puissantes, demeurent victorieuses dans ce combat de la vie contre la mort».
In queste parole si ha una felicissima e sommaria delineazione del patente antagonismo tra la forza vitale e le forze fisiche e chimiche.
(7) Duole il dover dire che troppi davvero sono i naturalisti e filosofi tedeschi oggidì, i quali professano il più crudo materialismo. Non mancano peraltro insigni eccezioni. Basti citare H. G. Bronn naturalista di non comune levatura, autore di tanti scritti pregiatissimi e di opere di lunga lena. Enumerando egli ne’ suoi Morghologische Studien (Lipsia, 1858) le forze fondamentali della natura, distingue 1° la forza di gravitazione che soggioga i mondi; 2° la forza di affinità che regge i minerali; 3° la forza di vitalità (io direi d’irritabilità) che governa le piante; 4° la forza di sensibilità che s’incarna negli animali. Questa categorica distinzione delle forze della Natura, onde Bronn si accosta al sentire di tanti antichi e moderni (e tra gli altri di A. P. De Candolle e di Isidoro Geoffroy S>. Hilaire) equivale ad una professione di fede nello spiritualismo e nel vitalismo.
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