Come si vede l’elemento dolore e sacrificio è qui totalmente eliminato; perché e chi potrebbe assertire che la vispa operaia, che vola di fiore in fiore suggendo miele o raccogliendo polline, sia meno felice della torpida regina che vive costantemente ritirata nell’alveare ed occupata a deporre uova?
Non vorrei che taluno, a torto, mi apponesse aver io fatto il panegirico dell’insetto per deprimere l’uomo. Quest’ultimo è dotato oltreché d’istinto, di ragione; l’altro puramente d’istinto. Ora tra la ragione e l’istinto passa una perfetta similarità quanto all’origine, essendoci l’uno e l’altra comunicata da Lui.
Che gli enti, come il mar li pesci, cigne
(Campanella); ma passa una gran differenza quanto allo sviluppo. Lo sviluppo dell’istinto dipende da Quei che lo diede: lo sviluppo della ragione da noi. L’istinto è un seme che germina inconscio e inconscio si svolge secondo certe leggi di evoluzione: per cui non è soggetto a fallire. La ragione invece si sviluppa, in parte, autonomicamente e sotto l’influenza del libero arbitrio; per cui è soggetta a errare frequentemente e mancare tante volte la meta che si prefigge.
Laonde non faccia meraviglia, né paia un paradosso o una calunnia che le istituzioni sociali delle api e delle formiche abbiano toccato un punto di perfezione, a cui gli statuti delle società umane non potranno sorgere giammai.
(15) Curtis pretende di aver osservato delle mosche in stato di decomposizione e dissoluzione nel liquido glutinoso che secretano le foglie di detta pianta, e ne arguisce che l’artifizio di cui è parola, abbia lo scopo di fornire alla medesima una nutrizione di sostanza animalizzata.
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Campanella Quei Curtis
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