che li pesi
fan così cigolar le sue bilancie,
che se egli avesse detto o gridare o stridere o far romore. [225] E più singolare è il dire «il ribrezzo della quartana» che se noi dicessimo «il freddo»; e «la carne soverchio grassa stucca» che se noi dicessimo sazia; e «sciorinare i panni» e non ispandere; et i moncherini e non le braccia mozze; et all’orlo dell’acqua d’un fossoStan li ranocchi pur col muso fuori
e non con la bocca: i quali tutti sono vocaboli di singolare significatione, e similmente «il vivagno della tela» più tosto che l’estremità. [226] E so io bene che, se alcun forestiero per mia sciagura s’abbattesse a questo trattato, egli si farebbe beffe di me e direbbe che io t’insegnassi di favellare in gergo overo in cifera, con ciò sia che questi vocaboli siano per lo più così nostrani che alcuna altra natione non gli usa, et usati da altri non gl’intende. [227] E chi è colui che sappia ciò che Dante si volesse dire in quel verso:
Già veggia per mezzul perdere o lulla?
Certo io credo che nessun altro che noi Fiorentini; ma, non di meno, secondo che a me è stato detto, se alcun fallo ha pure in quel testo Dante, egli non l’ha nelle parole, ma (se egli errò) più tosto errò in ciò, che egli - sì come uomo alquanto ritroso - imprese a dire cosa malagevole ad isprimere con parole e per aventura poco piacevole ad udire, che perché egli la isprimesse male. [228] Niun puote, adunque, ben favellare con chi non intende il linguaggio nel quale egli favella, né, perché il Tedesco non sappia latino, debbiam noi per questo guastar la nostra loquela in favellando con esso lui, né contrafarci a guisa di mastro Brufaldo, sì come soglion fare alcuni che per la loro sciocchezza si sforzano di favellar del linguaggio di colui con cui favellano, quale egli si sia, e dicono ogni cosa a rovescio; e spesso aviene che lo Spagniuolo parlerà italiano con lo Italiano, e lo Italiano favellerà per pompa e per leggiadria con esso lui spagnuolo: e non di meno assai più agevol cosa è il conoscere che amendue favellano forestiero che il tener le risa delle nuove sciocchezze che loro escono di bocca.
| |
Dante Fiorentini Dante Niun Tedesco Brufaldo Spagniuolo Italiano Italiano
|