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      Dopo di ciò, non ho bisogno di dire altro, per spiegare il movimento del cuore, se non che, quando le cavità sono vuote, il sangue fluisce necessariamente dalla vena cava in quella di destra, e dall'arteria venosa in quella di sinistra; perché i due vasi sono sempre pieni, e le loro aperture, che guardano verso il cuore, non possono allora essere chiuse; ma appena due gocce di sangue entrano una in ciascuna cavità -e tali gocce sono per forza assai grosse, perché le valvole da cui entrano sono molto larghe e i vasi da cui vengono sono molto pieni- esse si rarefanno e si dilatano a causa del calore che vi trovano, e così, facendo gonfiare tutto il cuore, spingono e chiudono le cinque valvole che stanno all'entrata dei vasi da cui provengono, impedendo in tal modo che altro sangue scenda nel cuore; e continuando a rarefarsi sempre più spingono e aprono le altre sei valvole, che sono all'ingresso degli altri due vasi da cui escono, facendo così gonfiare tutti i rami della vena arteriosa e della grande arteria, quasi nello stesso istante che il cuore; il quale, subito dopo si gonfia, come anche le arterie, perché il sangue che è entrato vi si raffredda e le loro sei valvole si chiudono mentre le cinque della vena cava e della arteria venosa si riaprono, consentendo ad altre due gocce di passare e di far gonfiare di nuovo il cuore e le arterie, proprio come le precedenti. E poiché il sangue che entra così nel cuore passa attraverso quelle due borse che sono dette orecchiette, il movimento di queste è contrario al suo, ed esse si gonfiano quando quello si gonfia.


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Discorso sul metodo
René Descartes
di
pagine 69