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      Passò qualche tempo prima che gli ambasciadori catalani si potessero mettere all’ordine per portarsi in Sicilia, e fra questo mentre continuavano le dissensioni. La [24] regina Bianca poi, che venne in Palermo, colle sue amabili maniere sempre più si attirava l’amore dei popoli, e di giorno in giorno molte città che stavano dal partito del Caprera riconoscevano la di lei autorità, e si sottomettevano al suo potere. Fu famosa in questo tempo la confederazione fattasi nella città di Trapani agli 11 di novembre 1411 (39) fra’ Trapanesi, i due baroni di Castelvetrano, e di Partanna, e le università di Mazara, di Marsala, di Salemi, e del monte S. Giuliano, per cui si obbligarono di mantenere a proprie spese un’armata a fine di difendere la regina Bianca, e la real casa di Aragona, e di offendere i nemici di essa, i quali guidati dal gran giustiziere intorbidavano la quiete di Sicilia. Questa lega dovea esser partecipata a Federico Ventimiglia capitano di Palermo, e a Calcerando Peralta capitano di Sciacca, restando invitati ad unirsi alla medesima, e pregati di ottenere l’approvazione della regina, e del di lei sacro consiglio (40). Nel seguente mese ebbe questa principessa il piacere di veder ritornare sotto il suo dominio la città di Catania. Signoreggiava in essa, salvo il castello, il conte di Modica, e vi avea posto per governatore Giovanni Filangeri. Sancio Ruitz de Lihori incaricato di levargliela dalle mani, venne con alcuni baroni e truppe vicino la porta nuova, e facendo scalare le muraglie senza strepito a 28 dicembre 1411 (41) ne cacciò il governatore, e se ne impossessò a nome della regina (42). Fra coloro che in Catania sostenevano il partito del Caprera, dee nominarsi F. Mauro Calì dell’ordine dei minori, maltese e vescovo di Catania; ma la regina Bianca fin dal mese di giugno di quest’anno l’avea spogliato, come rubello, di quel vescovado, e avea destinato per amministratore di detta chiesa F. Tommaso Asmari nobile catanese dell’ordine di san Benedetto, che poi ne divenne vescovo l’anno 1416 (43), dopo che Mauro la rinunciò.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



Appendice - Indici - Note




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