Ferdinando Guttieres de Vega, ch’è il quarto nominato da’ nostri cronologi, non partì cogli altri tre, ma fu spedito dopo, come or ora diremo.
Prima di mandare costoro in Sicilia, il re Ferdinando avea scritto alla regina Bianca, dandole conto della sua assunzione a’ regni del morto Martino, e sollecitandola ad accordare la libertà al conte di Modica, per cui era stato pregato da’ grandi della sua corte. Dovette questa lettera essere contemporanea alla elezione de’ mentovati soggetti, e perciò de’ primi del mese di ottobre (65). Noi abbiamo fra le nostre carte la risposta fatta dalla medesima principessa al ridetto monarca da Lentini sotto li 20 dello stesso mese di ottobre, la quale è mancante del suo principio, ma contiene ciò che riguarda l’articolo della prigionia del Caprera, intorno al quale dice al re Ferdinando, che ha già provveduto che la persona di questo prigioniero sia sicura da ogni danno, o pericolo, e che non sieno punto molestate le di lui possessioni, ma che il servigio di S.M., e la pace del regno ricercava che ei restasse ben guardato in prigione. Soggiunge che stavasi compilando il processo, essendo pubblici e notorî i delitti di questo temerario, e che si sarebbe, subito che fosse compito, spedito alla corte, sperandosi che S.M. secondo i dettami della giustizia avrebbe fatto gastigare gl’infiniti ed esquisiti delitti di costui per esempio degli altri. In questa occasione rammenta i danni, che il Caprera avea recati alle città, e terre, e vasalli della corona, oltre le infami azioni usate contro se stessa, e i suoi beni, che vendè al pubblico incanto, come se fossero stati una preda fatta a’ nemici della corona.
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