Pagina (80/1481)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Salta naturalmente agli occhi il dubbio, se mai l’uno fosse indipendente dall’altro; se fosse affidata a ciascheduno la sua particolare incombenza; o se dovessero tutti di accordo risolvere gli affari; o se essendo codesta come una forma di reggenza, questa avesse un capo, che dovesse proporre i bisogni del regno; e quale autorità maggiore avesse questi sopra gli altri, ovvero se fosse pari la giurisdizione in tutti, senza che l’uno precedesse all’altro. Noi confessiamo che lo scioglimento di questo nodo ci è costato molta fatica, nè ci lusinghiamo tuttavia di avere colpito nel segno.
      La più agevole maniera, per venire a capo della soluzione di questi dubbî, sarebbe stata quella di avere nelle mani le cedole reali, e le istruzioni, che furono date a codesti vicerè, dalle quali si sarebbe di leggieri rilevato quali fossero le incombenze che si davano loro, e quali limiti si fossero prescritti alla loro autorità. Ma per quanto noi ci siamo affaticati nello svolgere i volumi della reale cancelleria, e dell’uffizio del protonotaro, adoprando anche i lumi degli uffiziali di codesti archivî, non ci è venuto fatto di ritrovare alcuna cedola, o istruzione data ai medesimi, che potesse menarci a ciò che ricercavamo. Forse allora non era in costume il farle registrare negli archivi regî. Solo ci è caduto in sorte un monumento nell’uffizio del conservatore del regio patrimonio, di cui favelleremo nel capo seguente, dell’anno 1418 e 1419 col titolo di Restrictio viceregum, che era verisimilmente una istruzione, per cui era limitata l’autorità assoluta, che si dava loro nelle cedole.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



Appendice - Indici - Note




Restrictio